La ricerca Città Idropoietica – infrastrutture d’acqua per la città ecologica propone una nuova generazione di infrastrutture concepite per la sostenibilità idrica dei contesti urbani..
Lo scenario evolutivo del fabbisogno idrico delle agglomerazioni urbane in combinazione con il quadro globale dell’approvvigionamento di acqua per usi potabili (quest’ultimo pesantemente condizionato dai cambiamenti climatici e dalla sempre più frequente contaminazione delle fonti disponibili), suggerisce un ripensamento complessivo dei modelli di gestione dell’acqua nelle città. Tali infrastrutture d’acqua qui ipotizzate sono da assumere come strumenti non convenzionali per la gestione ecologica delle acque urbane e come occasione per la ri?definizione della qualità formale e paesaggistica dello spazio antropizzato, sia in ambiti di città consolidata sia in aree di nuova edificazione.
Nella città ecologica -intesa come ecosistema antropico in equilibrio con l’ambiente che lo sostiene- le infrastrutture d’acqua diventano bioinfrastrutture da concepire come “protesi biologiche di naturalità artificiale atte a sostituire le parti ambientali mutilate dallo sviluppo urbano o a ripristinare il funzionamento di quelle compromesse” (M. Angrilli). Infrastrutture attraverso cui dare forma agli elementi componenti il ciclo idrologico urbano, dotate di qualità formali e figurative in grado di contribuire al disegno dello spazio aperto e dello spazio costruito della città. Composte in una rete plurimodale e multifunzionale coerente con la matrice ecologica e paesaggistica dell’ambiente urbano, le infrastrutture d’acqua aspirano a contribuire alla definizione formale e simbolica dello spazio urbano, oltre che a migliorare il ciclo urbano dell’acqua.
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