DZ Bank, 1999
Frank O. Gehry & Associates
La filiale berlinese della DZ Bank è uno degli edifici più interessanti di Berlino. L’edificio, denuncia con forza, sia nell’impianto planimetrico, sia nella composizione delle facciate la sua autonomia rispetto al contesto. L’ambiente più emozionante è Horse Head, sala riunioni e videoconferenze, progettata le sofisticate tecniche digitali dello studio Gehry e realizzata con lastre d’acciaio lucenti all’esterno e pannelli di legno all’interno.
Frank O. Gehry & Associates
La filiale berlinese della DZ Bank è uno degli edifici più interessanti di Berlino. L’edificio, denuncia con forza, sia nell’impianto planimetrico, sia nella composizione delle facciate la sua autonomia rispetto al contesto. L’ambiente più emozionante è Horse Head, sala riunioni e videoconferenze, progettata le sofisticate tecniche digitali dello studio Gehry e realizzata con lastre d’acciaio lucenti all’esterno e pannelli di legno all’interno.
Bundeskanzleramt, 1995
Axel Schultes & Charlotte Frank
La Cancelleria Federale Tedesca è un’agenzia governativa in cui ha sede il governo federale della Germania.
Axel Schultes & Charlotte Frank
La Cancelleria Federale Tedesca è un’agenzia governativa in cui ha sede il governo federale della Germania.
Ludwig Erhaud Haus, 1998
Nicholas Grimshaw
Sede della Borsa di Berlino è un moderno edificio chiamato dai berlinesi “l’armadillo” per via della sua forma che ricorda la corazza di un animale, per via dei 15 archi ellittici in acciaio. L’involucro dell’edificio agisce come una pelle fra l’esterno e l’interno, mantenendo differenti condizioni ambientali fra le due. Le proprietà dei componenti delle facciate sono state attentamente calcolate in modo da permettere il massimo ingresso di luce naturale nelle aree più interne del complesso edilizio.
Nicholas Grimshaw
Sede della Borsa di Berlino è un moderno edificio chiamato dai berlinesi “l’armadillo” per via della sua forma che ricorda la corazza di un animale, per via dei 15 archi ellittici in acciaio. L’involucro dell’edificio agisce come una pelle fra l’esterno e l’interno, mantenendo differenti condizioni ambientali fra le due. Le proprietà dei componenti delle facciate sono state attentamente calcolate in modo da permettere il massimo ingresso di luce naturale nelle aree più interne del complesso edilizio.
Ausstellungshalle des Deutschen Historisches Museum, 1998
Ieoh Ming Pei
L’avveniristico edificio annesso all’Historisches Museum, è la nuova struttura espositiva del museo. Si tratta di un progetto rivoluzionario la cui struttura in vetro, acciaio e cemento è un labirinto di passerelle e rampe di scale che si incrociano tra loro in una gigantesca sala delimitata da immense pareti in vetro.
Ieoh Ming Pei
L’avveniristico edificio annesso all’Historisches Museum, è la nuova struttura espositiva del museo. Si tratta di un progetto rivoluzionario la cui struttura in vetro, acciaio e cemento è un labirinto di passerelle e rampe di scale che si incrociano tra loro in una gigantesca sala delimitata da immense pareti in vetro.
Reichstag, New German Parliament, 1995
Norman Forest
Rinnovata sede storica del parlamento tedesco, l’intervento di Foster si compone di una grande cupola vetrata, metafora della rinascita contemporanea. Al suo centro della cupola, il light sculptor riflette la luce all’interno della sala del parlamento, mentre un frangisole motorizzato segue il corso solare per evitare eventuale eccesso di irraggiamento. Al calar della notte, la cupola diventa un faro nell’orizzonte urbano di Berlino.
Norman Forest
Rinnovata sede storica del parlamento tedesco, l’intervento di Foster si compone di una grande cupola vetrata, metafora della rinascita contemporanea. Al suo centro della cupola, il light sculptor riflette la luce all’interno della sala del parlamento, mentre un frangisole motorizzato segue il corso solare per evitare eventuale eccesso di irraggiamento. Al calar della notte, la cupola diventa un faro nell’orizzonte urbano di Berlino.
Unité d’Habitation, 1956
Le Corbusier
La Wohnmaschine, macchina per vivere, è la proposta con cui Le Corbusier partecipa all’Esposizione Internazionale per l’Edilizia di Berlino. Concepita come unità autonoma e autosufficiente, con 530 cellule abitative, il gigantesco blocco in cemento armato è sollevato dal terreno da enormi coppie di piloni cavi. Sui terrazzini e negli interni le superfici rilevano un trattamento multicromatico. Il Modulor è scolpito nel cemento.
Le Corbusier
La Wohnmaschine, macchina per vivere, è la proposta con cui Le Corbusier partecipa all’Esposizione Internazionale per l’Edilizia di Berlino. Concepita come unità autonoma e autosufficiente, con 530 cellule abitative, il gigantesco blocco in cemento armato è sollevato dal terreno da enormi coppie di piloni cavi. Sui terrazzini e negli interni le superfici rilevano un trattamento multicromatico. Il Modulor è scolpito nel cemento.
Netherlands Embassy, 2003
Rem Koolhaas
Nel centro storico di Berlino, il Maestro olandese ha elaborato una nuova tipologia edilizia in grado di caratterizzare il luogo urbano in cui l’edificio si trova rapportandosi alla tradizione costruttiva del blocco berlinese, rifiutandosi però di adattarla alla griglia stradale, e separandolo in due sezioni diverse ma collegate tra loro da passaggi aerei.
Rem Koolhaas
Nel centro storico di Berlino, il Maestro olandese ha elaborato una nuova tipologia edilizia in grado di caratterizzare il luogo urbano in cui l’edificio si trova rapportandosi alla tradizione costruttiva del blocco berlinese, rifiutandosi però di adattarla alla griglia stradale, e separandolo in due sezioni diverse ma collegate tra loro da passaggi aerei.
Jüdisches Museum Berlin, 1999
Daniel Libeskid
Il Museo Ebraico di Berlino è una delle istituzioni emergenti nel paesaggio museale europeo, inteso come luogo di ricerca, di dibattito e di scambio di opinioni. L’architettura dell’edificio rende tangibile la storia ebraico-tedesca e propone nuovi elementi riflessione. Lo straordinario design di questo museo è la scomposizione di una stella di David in diverse direttrici alla cui intersezioni si formano aree vuote che acquisiscono diversi significati metaforici. Nell’originale rapporto tra architettura e contenuto espositivo l’edificio, rivestito di zinco, pone nuovi orizzonti per l’edilizia museale.
Daniel Libeskid
Il Museo Ebraico di Berlino è una delle istituzioni emergenti nel paesaggio museale europeo, inteso come luogo di ricerca, di dibattito e di scambio di opinioni. L’architettura dell’edificio rende tangibile la storia ebraico-tedesca e propone nuovi elementi riflessione. Lo straordinario design di questo museo è la scomposizione di una stella di David in diverse direttrici alla cui intersezioni si formano aree vuote che acquisiscono diversi significati metaforici. Nell’originale rapporto tra architettura e contenuto espositivo l’edificio, rivestito di zinco, pone nuovi orizzonti per l’edilizia museale.
Berliner Philharmonie, 1956
Hans Scharoun
Un edificio straordinario, ispirato ad un tendone da circo, è una delle sale da concerto più importanti al mondo che ha rappresentato una tappa fondamentale del percorso evolutivo delle strutture concertuali. La sala da concerto principale ha forma di pentagono il cui palcoscenico è al centro della sala, fornendo un’atmosfera unica ad artisti e spettatori.
Hans Scharoun
Un edificio straordinario, ispirato ad un tendone da circo, è una delle sale da concerto più importanti al mondo che ha rappresentato una tappa fondamentale del percorso evolutivo delle strutture concertuali. La sala da concerto principale ha forma di pentagono il cui palcoscenico è al centro della sala, fornendo un’atmosfera unica ad artisti e spettatori.
Denkmal für die ermordeten Juden Europas, 1998
Peter Eisenman
Il Monumento dell’Olocausto dell’Architetto Americano Eisenman offre sensazioni uniche al mondo. Blocchi di cemento grigio di altezze differenti appoggiati su un fondo ondulata tra i quali si incrociano percorsi simmetrici e reticolari, ma ugualmente labirintici ed inquietanti. Uno spazio dove meditare, sentire, pensare, piangere per il passato e sorridere per il futuro.
Peter Eisenman
Il Monumento dell’Olocausto dell’Architetto Americano Eisenman offre sensazioni uniche al mondo. Blocchi di cemento grigio di altezze differenti appoggiati su un fondo ondulata tra i quali si incrociano percorsi simmetrici e reticolari, ma ugualmente labirintici ed inquietanti. Uno spazio dove meditare, sentire, pensare, piangere per il passato e sorridere per il futuro.