MMVIII
COMMITTENTE: WWF per il Comune di Anversa
DESTINAZIONE D’USO: Parco Naturalistico
TIPO DI CONCORSO: Concorso di idee “spazi letterari per un percorso del parco letterario di Anversa”
CLASSIFICAZIONE DEL PROGETTO: Primo classificato
ANNO: 2008
PROGETTISTI
Cesare Corfone, Franco Fiadone, Michele Ricci, Michele Fini, Emiliano Giancola, Francesco Paletti
Il progetto MMVIII cerca di soddisfare le specifiche richieste del bando proponendo soluzioni concrete e realizzabili. La scelta di fondo è quella di inserirsi in modo tangibile ma non invasivo nello scenario ambientale di incomparabile bellezza: parlare a bassa voce (per non disturbare) ma con argomenti di spessore (per confrontarsi) di fronte alla maestosità del paesaggio. Si è scelto così di intervenire senza volumi, con segni a terra di minimo impatto visivo che però talora diventano in alzato dei segni a scala quasi territoriale, percepibili lungo il percorso per indicare i luoghi secondo noi più significativi, quasi dei segnalibro. L’ortofotocarta mostra il tracciato stradale (in rosso), quello del percorso letterario (in verde) ed il fiume Sagittario (in blu). Al primo sono legati i parcheggi che meritano una localizzazione ed una progettazione a parte in quanto interfaccia tra l’automobilista ed il visitatore del parco. Una ulteriore considerazione da fare riguarda la destinazione delle strade che attraversano Anversa e Castrovalva: si intende con il tratteggio che esse sono riservate esclusivamente al traffico locale per lasciare quanto più possibile immerso nella propria spiritualità il visitatore. L’itinerario parte da piazza S. Maria degli Angeli e prosegue lungo via Duca degli Abruzzi per la chiesa di S. Marcello fino ai resti del castello normanno: la visita ai monumenti più significativi di Anversa termina nel luogo che ha ispirato D’Annunzio.
CASTELLO
Da questo punto si può godere di un lato della torre, che si staglia tra le montagne ed il cielo, e dall’altro verso la sottostante chiesa di S. Maria degli Angeli fino alla catena del Morrone. Una rampa inserita nello spazio vuoto dietro il basso muro di pietra esistente permette anche ai portatori di handicap motorio di accedere al luogo di sosta ed osservazione, ad una quota di 1 mt circa rispetto al livello stradale – quella del portone di accesso all’interno – sia per una migliore osservazione del panorama, sia per separarlo dal percorso. La pavimentazione è costituita da assi di legno, provenienti da una foresta controllata, di sezione rettangolare poste di taglio e collegate tra di loro con perni in legno alternati a barre in acciaio; elementi di separazione di circa 1 cm, tra un’asse e l’altra evitano al legno una precoce marcescenza ma che garantisce una calpestabilità in totale sicurezza. Questo sistema costruttivo, brevettato e prodotto in Italia, caratterizza quasi tutti i luoghi di intervento e diventa all’occorrenza piattaforma pedonale, panchina, pannello espositivo, contenitore attrezzato per la raccolta differenziata dei rifiuti ed infine elemento segnaletico verticale.
S. MARCELLO
Questo interstizio tra il tessuto edilizio di bordo della strada è trattato come una sorta di peep-show ambientale in quanto è costituito da una sorta di cabina realizzata con tronchi di legno di provenienza locale segati e tenuti insieme da una rete metallica, una sorta di gabbioni, che presenta una stretta apertura con vista indirizzata proprio verso la valle del Sagittario e la postazione di Escher. Per motivi strutturali all’interno di questi ultimi è possibile pensare ad elementi metallici nascosti alla vista che rendano la struttura sicura, per quanto non soggetta a particolari sollecitazioni statiche. L’appropriarsi di questa usanza, ovvero l’accatastare il legno a pacchetto, ai fini architettonici serve a celare un solaio attualmente accessibile dalla strada e da cui si può cadere sulla via sottostante. Riprendendo il percorso all’interno del centro storico si scende per la via di Porta Maggiore fino ad un’altra interruzione del tessuto edilizio che permette la vista dall’ingresso alla riserva naturale fino a Castrovalva.
PORTA MAGGIORE
In questo caso l’intervento è addirittura per sottrazione in quanto l’unico elemento che ostacola la vista verso valle scompare perché spostato in basso ai piedi di una appendice sino in piazzetta. Per meglio capire si uniranno i due sistemi costruttivi prima citati, ossia la piattaforma in legno ad assi accostate che poggia in parte sulla roccia ad una quota inferiore rispetto a quella attuale ed in alzato i tronchi di egno segato che dal basso questa volta costituiscono un segnale ben più evidente dell’intervento, in quanto poggiano su una quota sensibilmente più bassa della piattaforma per tutta la larghezza dello spazio.
PIANA
Più che la veduta, sicuramente più spettacolare in altre situazioni, ci interessa segnalare il differente stato d’animo, da questo momento in poi, di chi percorre l’itinerario. Non è più l’opera dell’uomo che ammiriamo, ma quella della natura. I criteri e gli elementi con cui si costruisce lo spazio sono sempre gli stessi: una linea orizzontale molto marcata, piattaforma + panchina, penetra all’interno di un rudere, bilanciata da una superficie verticale su cui viene citata una delle frasi famose su Anversa e/o da pannelli informativi sul percorso letterario che successivamente coinciderà con quello geologico e floristico già esistenti.
OASI
La pavimentazione in porfido già esistente sul piccolo slargo al termine della cordonata viene delimitata da un sistema di assi accostate, già utilizzate, di seduta che usa la ringhiera come possibile leggio, su cui vengono incise di nuovo citazioni famose. La base della seduta è pensata come una superficie continua in legno massello di spessore di circa 3 cm. Visto dal basso, il nostro intervento si presenta come il rivestimento in legno del basamento su cui poggia il paese e dialoga con il soprastante intervento di Porta Maggiore leggibile per dimensione e per materiale rispetto alla roccia ed alla muratura. Questo continuo dialogo tra il nuovo e l’esistente, tra l’ambiente naturale ed il costruito rappresenta un leit-motiv parallelo a quello letterario per cui infatti è stato fonte di ispirazione: lo scopo dei nostri interventi è quello di inserirsi in questo dialogo senza mutare gli equilibri sapientemente raggiunti nel corso dei secoli. L’ingresso alla riserva viene organizzato con lo stesso sistema costruttivo in legno che accorpa in maniera organica segnaletica informativa e contenitori per la raccolta differenziata; anche i piccoli pontili che all’interno della riserva naturale servono ad oltrepassare i piccoli corsi d’acqua, possono essere realizzati con questo sistema.
SAGITTARIO
Semplici cubi in legno con brani significativi le lettere che compongono il nome di Escher incisi sui loro lati, segnalano questo punto di osservazione privilegiato del paese in cui si continuano ad individuare gli interventi, le cataste in legno, progettati.
SANNITE
Dopo i 900 metri percorsi sull’asfalto si torna sul sentiero geologico che arriva, dopo una eventuale deviazione per la chiesa di S. Michele, all’abitato di Castrovalva. Qui il sistema costruttivo si traveste da totem innalzandosi fino ad 8 mt di altezza per accogliere su due suoi lati una unica frase ed essere comunque un segnale del punto di arrivo percepibile anche dal basso lungo il percorso.
AD NIVES
Tra il retro della chiesa e l’ex-edificio postale si è pensato ad inserire un’altra piattaforma, incassata nell’asfalto esistente per non creare inutili difficoltà ai visitatori, che si protende nel vuoto per un paio di metri e si appoggi su mensole a sbalzo, ci dà la possibilità di osservare la vallata fino a Cocullo. Uno schermo sagomato in metallo nasconde alla vista un box in cemento adibito a garage, mentre il pannello-struttura, con le dovute informazioni, offre indicazioni su Castrovalva e sull’itinerario.
ESCHER
Si è pensato di ricalcare l’importanza del luogo segnalandolo da una pavimentazione in porfido che attraversa la strada e giunge ad un breve percorso, il quale porta da un lato ad un’area giochi esistente e dall’altro ad uno sperone da cui si ripropone il sistema di seduta in legno. L’unione di questi elementi permette al visitatore di godere del luogo in tutte le sue sfaccettature, provocandone emozioni e suggestioni.