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EcoDynamic Nozon Valley

CITTÀ: Romainmotier, Svizzera
COMMITTENTE: Europan 11 per l’Amministrazione di Romainmotier, nei pressi di Losanna, Svizzera
DESTINAZIONE D’USO: Piano strategico
TIPO DI CONCORSO: International Competition Europan 11
CLASSIFICAZIONE DEL PROGETTO: Menzione d’onore al WT SmartCityAward 2014
ANNO: 2011

PROGETTISTI
Cesare Corfone, Luciana De Girolamo, Patrizia Toscano, Marco Manduzio, Valeria Miele, Alessandra Antonetti, Alberto Villar Watty, Eduardo Enrique Delgado Torres, Saul Cruz Davila, Marianna Di Lauro, Claudio Angelucci

STRATEGIA
Il Piano Strategico ipotizzato, defnito EcoDynamic Nozon Valley, propone una soluzione di pianifcazione in cui i nuovi livelli funzionali si sovrappongono al contesto esistente: la stratifcazione verticale delle reti mira a generare sinapsi tra i vari elementi architettonici e del paesaggio. Il progetto si esprime attraverso una serie di reti ecologiche: una soluzione che opera a favore della sostenibilità valorizzandone il patrimonio storico, culturale, sociale ed economico del comune di Romainmotier, nei pressi di Losanna, Svizzera. Nuovi ed antichi elementi fanno parte di un sistema unico in evoluzione, dove spazio e tempo variano con le funzioni e gli usi.

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Il Piano Strategico non studia solo l’architettura dell’ambiente e degli aspetti agricoli, ma ha lo scopo di attivare nuove dinamiche sociali ed economiche, al fne di raforzare il senso di appartenenza di una comunità locale, integrandola in una nuova strategia sociale ed economica. Nello specifco, si prevede la valorizzazione e l’ampliamento dei nuclei insediativi esistenti quali Juriens, le Fochau, Romainmotier, Grands Moulin: lo sviluppo si baserà sulla intensifcazione dei tessuti urbani, promuovendo una interazione sociale e la riduzione dello spreco del suolo. L’incremento di fusso urbano trova riscontro in una nuova centralità chiamata Centre-ville le Nozon, che sorgerà nei pressi dello snodo tra la Route de Vallorbe e la Route de Vaulion, dove sarà costruita una nuova stazione.

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ECOLOGIA E MOBILITÀ
Il progetto incide sulla struttura primaria della viabilità, interpretando le due rotte come vie di attraversamento territoriale che al loro intersecarsi generano un commutatore territoriale in grado di generare città, servizi, socialità, economia, paesaggio, ecologia. Le due vie carrabili assumono una valenza urbana fondamentale per l’accesso al nuovo insediamento. Diventano viali alberati a scorrimento lento: su queste vie sono previsti tutti gli accessi alle residenze, i marciapiedi, le fasce verdi e parcheggi a raso. Sistemi di collegamento verticali ed orizzontali assicurano una grande libertà di movimento attraverso i vari livelli urbani.

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La mobilità privata si baserà sull’utilizzo di auto elettriche o/e auto ibride, a tal fne sarà prevista un area di servizio munita di tutte le tecnologie adatte a i suddetti mezzi. Per la mobilità pubblica e lenta si è pensato ad una pianifcazione che faccia dell’ecologia urbana un’infrastruttura, pensata come rete fatta di vegetazione, una sorta di corridoio verde urbanizzato. Un grande parco lineare attrezzato, per residenti e turisti, dove potersi muovere in spazi a contatto con la natura. Questa sorta di rete verde crea spazi caratterizzati da una mobilità dinamica relativi a fora e fauna, in un connubio con la comunità.Nella creazione di queste reti ecologiche, grande attenzione andrà ai dettami posti dalla Convenzione sulla diversità biologica, di cui la Svizzera ha deciso di puntare i propri obiettivi. Altro protagonista del progetto è il sistema delle acque che con le mutevoli condizioni climatiche, economiche e sociali, implicano un adeguamento delle infrastrutture all’interno dei territori di nuova urbanizzazione: reti idriche ad alta sostenibilità, sono quindi una necessità primaria per il riequilibrio ambientale, ed un’opportunità per la progettazione paesaggistica ed urbana. Si propone, di fatto, un sistema composto da una rete multifunzionale, utile a migliorare il ciclo idrico antropico, e capace di ri-naturalizzare e ripristinare processi ecologici interrotti. Un approccio integrato di tecnica e design per migliorare il fusso e risolvere la raccolta con il riutilizzo, delle acque piovane.

ENERGIA
Altro fattore fondamentale del progetto è legato al risparmio energetico. L’energia termica necessaria per le nuove abitazioni che nel tempo si disporranno lungo la valle, potrà essere fornita da centrali termiche locali. L’energia prodotta sarà trasportata nei vicini quartieri residenziali e commerciali attraverso un sistema di condutture idrauliche, predisposte contemporaneamente alle infrastrutture carrabili, telematiche e di gestione delle acque potabili. Il progetto si prefgge come obiettivo di autoprodurre l’energia elettrica necessaria al complesso sistema urbano, all’interno della valle stessa, attraverso un sistema integrato di impianti fotovoltaici nelle coperture edilizie ed una difusa rete di aerogeneratori eolici ad asse verticale. I sistemi di produzione elettrica,da fonte rinnovabile, saranno progettati come un nuovo sistema paesaggistico in grande sintonia con i paesaggi locali consolidati quali quelli storici, naturali e rurali. Il sistema fotovoltaico ad inseguimento chiamato “albero dell’energia” ha anche la possibilità di essere abbinato a sonde geotermiche a basse profondità per la produzione di energia termica; il sistema di micro- eolico prevede silenziose turbine a forma di spirale.

STRUTTURE RESIDENZIALI
Per quanto riguarda il quartiere residenziale è collocato nei pressi della località di Le Fochau. L’impianto tipologico si fonda sull’osservazione del tessuto urbano esistente, interpretando criticamente caratteri insediativi e costruttivi locali. Sono state individuate due morfologie insediateve locali: il primo è il tessuto compatto del centro storico di Romainmotier e di altri borghi rurali locali; il secondo, meno denso, è la composizione di ville singole con giardino recintato, ad esempio quelle di Croy. Anche il mantenimento dei principali caratteri costruttivi locali, seppur riproposti in chiave contemporanea, manifesta la volontà di interpretazione della tradizione costruttiva locale. La composizione della cellule funzionali permette la realizzazione di combinazioni tipologiche ogni volta diverse, composizioni spaziali che esprimono i desideri del singolo abitante. Il modello insediativo propone di eliminare giardini recintati e confni precisi, sovrapponendo le unità abitative, in orizzontale come in verticale, al fne di aumentare la densità, compattando le cellule abitative e mettendo in condivisione gli spazi aperti. La disposizione delle cellule determina la forma degli spazi esterni di tipo pubblico e semi-pubblico, che comprendono piazze, giardini, orti, playground, sistemi di illuminazioni e arredo urbano, piste ciclabili e percorsi carrabili.

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STRUTTURE TURISTICHE
L’oferta turistica enfatizza il ruolo della storia, valorizza le risorse locali, favorendo l’incremento del commercio legato alle specialità locali ed ofrendo servizi legati al benessere, al relax, allo sport, fruibili in ogni stagione. La flosofa dell’ecoturismo è alla base del progetto strategico per Envy che spinge verso un turismo responsabile e consapevole che si contrappone alla logica del turismo predatorio. Nuovi servizi di bar e ristorante, piccole attrezzature sportive e ricreative, campi da bocce, tavoli da ping pong ed playground, disegnano e arricchiscono l’intorno della piscina. Il restyling del campeggio è un intervento leggero basato su nuove pavimentazioni permeabili e superfci verdi, illuminazioni ed elementi di arredo urbano. Il centro turistico propone un hotel, bungalow, spa e sale conferenze. Il visitatore, una volta giunto nei pressi di Envy, è indotto ad entrare, muovendosi attraverso sentieri diversifcati, grazie a mezzi elettrici, biciclette, cavalli che conducono verso tutte le direzioni. L’edifcio che accoglie l’hotel è una costruzione semi-ipogea, rivolta a sud, che si innesta nel paesaggio naturale della collina costruendo un dialogo con il bosco ed il territorio agricolo, consentendo un basso impatto visivo, una integrazione paesaggistica e una preservazione degli spazi esistenti aperti. Il contatto con il terreno permette, inoltre, una notevole riduzione dei consumi energetici: la temperatura costante del terreno, indipendentemente dalle variazioni stagionali, fornisce calore e rafrescamento all’edifcio stesso. Le ampie pareti vetrate esposte a sud sono accumulatori di calore in inverno ma, in estate, diventano pareti opache grazie ai brisoleil regolabili. La maggior parte degli ambienti come le camere e le sale del centro benessere sono in diretto contatto con la natura, ampie superfci vetrate permettono infatti un contatto visivo e fsico con il contesto.

STRUTTURE RURALI
Al valore storico, patrimoniale e comunicativo della transumanza, inoltre, è associata la creazione di prodotti caseari e pastorali di eccellenza che saranno pubblicizzati ed etichettati come i Nozon Transhumance Produits e venduti nel Romaimotier Marché à la Distance à Zéro. Le strategie generali di densifcazione e specializzazione dei nuclei, nella proposta progettuale nell’area di Envy, si arricchiscono delle vocazioni del sistema rurale e produttivo del preesistente nucleo insediativo. Si propone un parco rurale, in continuità con il preesistente nucleo agricolo e pastorale, legato al grande potenziale di sviluppo agrituristico che funga anche da grande centro servizi per gli abitanti della Valle tutta. Si ipotizza la specializzazione di fattorie per la produzione di colture e prodotti d’eccellenza che puntino ad uno sviluppo rurale sostenibile. La produzione economica ed ecologica del Rural Core è quanto mai diversifcata: da cereali a prodotti caseari, dall’energia elettrica da fonti rinnovabili ad attrezzature sportive di vario tipo. Il parco si estende su un terreno di circa cinque ettari. Le attrezzature sportive variano dai campi da calcetto e da tennis, ad un importante maneggio per la didattica ippica: maneggio coperto, paddock, fenili, tondino, pista da galoppo e spazi per ippoterapia.

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